Venerdi’ mattina, visita di buon ora alla
clinica, per iniezione antitetanica e cambio di medicazione (sta gia’ molto
meglio), poi ad uno dei mercati locali piu’ grandi, per scarpe e uniforme.
Cosi’ ora siamo pronti per il viaggio verso Butare, a sud, per reinserire
Alexis in famiglia e scuola; in realta’ non e’ proprio Butare citta’,
altrimenti sarebbe stato troppo facile: il posto e’ Gikonko, lontano dalla
strada principale, il che vuol dire quasi un’ora di sterrato, con buchi e
salti, un bel test per la guida di Mattia e finalmente una valida ragione per
la macchina (Toyota Rav4, niente di speciale per gli standard locali, tra i
ricchi con auto, visto che ce ne sono di ben piu’ grandi; e’ il veicolo piu’
commune qui in giro). Una volta arrivati, non e’ andato tutto come previsto,
perche’ la responsabile per l’educazione della regione ha accettato di
trovargli un posto a scuola, ma l’incontro con la mamma non e’ stato
altrettanto positivo. I primi istanti sono stati imbarazzanti, perche’ i due
non sapevano come comportarsi di fronte a tanta gente (Mattia, Elena, Eraste,
Responsabile e Segretario all’Educazione) e probabilmente anche i loro
sentimenti erano alquanto confusi, dopo oltre 7 mesi lontani, poi si sono
abbracciati e seduti a fianco; abbiamo rassicurato la mamma che Alexis aveva
tutto il necessario (uniforme, scarpe nuove, penne e quaderni) e che avremmo
pagato per l’assicurazione medica, ma poi siamo entrati nel drama, perche’ lei
non era affatto a suo agio e alla fine e’ crollata in pianto, spiegando che era
contenta di riaverlo ma che non sapeva come sfamarlo, essendo gia’ in crisi con
gli altri 3 figli: “con me muore di fame o torna sulla strada”. Il problema e’
che Eraste aveva solo capito che lei era d’accordo a riprenderselo, ma non
aveva scoperto tutta la faccenda… Cosi’ li abbiamo seguiti fino a casa, che non
era male (costruita dal padre mentre era nell’esercito, quindi ben pagato), ma
ora quasi vuota: un letto con coperte in una stanza, tavolino, panca e sedia
nell’area principale, due conigli in un’altra stanza e un pentolone
tradizionale su due mattoni, vicini ad un piatto, nell’ultima. Niente
stoviglie, cibo o vestiti, nient’altro. Decisamente non facile aggiungerci un
14enne, anche solo per questioni di dimensioni: come ci stanno tutti sul letto?
Dopo avergli fatto fare le foto per l’assicurazione medica, Alexis ci ha fatto
da guida per un’altro giro di 25 minuti verso il mercato del paese successivo,
in cerca di un tappeto dove possa dormire (niente materassi in zona, ci
penseremo), ma niente da fare; per lo meno abbiamo comprato cibo per un po’ di
giorni: riso, patate, fagioli (e un pezzo di sapone). Il piano e’ di tornare
tra un mese con una qualche fonte di reddito per la madre, per sostenere la
famiglia: magari animali (una capra e delle galline) o scorte alimentari da
usare per cucinare cibo e venderlo in loco.
Aggiornamenti: Alexis sta bene ed e’
tornato a scuola il lunedi’!
Per altre foto della giornata, andate qui e selezionate "Gikonko"
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