11.3.15

Storie di donne.2

Una sera, parecchio tardi, Mattia era in passeggiata su per la collina, per comprare qualcosa o per pensare un po', e ha incontrato Olivier, uno dei BS, con la solita doppia espressione: felice e sorridente, ma sotto sotto preoccupato. Stava tornando a casa, dove (ovviamente, domanda inutile, Mattia) non c'era cibo, per cui Mattia gli ha comprato un paio di manghi e ha deciso di accompagnarlo a casa: una lunga passeggiata su strade sempre più piccole, sentieri sempre più bui e accidentati, camminando subito dietro al ragazzino per vedere dove metteva i piedi, per arrivare alla fine ad una casetta di mattoni di fango (cioe' strutturalmente simile a molte altre ma senza intonaco) tra molte altre abitazioni, qualche pianta troppo alta e alcuni banani. Erano ormai le dieci, ma Olivier ci teneva a far incontrare mamma e Mattia, per cui bussa ad una porta, bussa all'altra, e' riuscito a far uscire questa giovane signora con infante in braccio, contenta della frutta e di sentire che il figlio sarebbe presto tornato a scuola. Olivier poi e' stato così gentile da riportare Mattia fino alla strada principale, aiuto necessario, almeno per la prima parte.
Qualche giorno dopo, Mattia ha portato Eraste lungo le stesse stradine (che tra l'altro sono poco lontano da file di case ricche, come quelle del Vescovo e del Segretario Generale), riuscendo quasi a raggiungere la casa senza aiuto, anche se alla fine Olivier li ha sentiti ed e' arrivato in soccorso. Questa volta, con più tempo e soprattutto con un madrelingua, abbiamo potuto scoprire di più sulla famiglia e abbiamo capito subito che non sarebbe stato un racconto carino, visto che Angelique, la mamma, ha spedito via Olivier e il fratello piccolo, cosa inusuale visto che di solito i bambini sono tollerati, e non badati. Poi ha fatto sedere gli ospiti su una panchina bassissima a lato della casa e si e' accomodata su un tappeto, allattando l'ultimo arrivato, ed ha cominciato la sua storia: il marito la picchiava in ogni modo, ogni giorno, lasciandole anche una cicatrice in rilievo, di un paio di centimetri su un polso, e la suocera la odiava altrettanto, fino a cacciarla di casa; per cui se n'e' andata, con Olivier, di due anni, e sua sorella più grande, a vivere in questa casa in affitto, più cara di quella di Mugisha (vedi post più  sotto). In passato provava a vendere frutta in giro, come tante donne dalla testa cestuta, ma dopo essere stata beccata dalla polizia (non sappiamo con che livello di conseguenze), non sembra molto portata a riprovare... Come si sostiene, dunque? Angelique non scende nei dettagli, ma se pensate a come possano essere arrivati i due bambini piccoli, la risposta e' la stessa della mamma di Mugisha; per fortuna, niente AIDS in questo caso. Ora la sorella grande, finanziata da qualche altra associazione, va alle superiori (per cui ha un pasto), e Olivier e' alle elementari, ma sono comunque tanti da sfamare, senza un vero lavoro.
Successivamente, Mattia ha fatto un'altra passeggiata serale con Olivier, per portare un po' di frutta e 10kg di riso ad Angelique, così per qualche settimana saranno a posto; in futuro, si vedrà...


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