Abbiamo una bella casa, ora ben fornita; tra aereo e carico ci siamo
portati piu’ di due quintali di oggetti; il problema casalingo principale e’
che soluzioni di arredamento (scatole o un mobile?) trovare per
organizzare giochi dei bambini e cose
varie; il conto in banca non e’ vuoto; il bancomat e’ qui vicino e i
supermercati sono pieni di qualsiasi cosa, pure cibo italiano e cianfrusaglie
di ogni genere e tipo.
A pochi metri, invece, le famiglie non hanno quel tipo di problema, molti
bambini non hanno gioco alcuno, le cucine sono praticamente vuote e le altre
stanze (stanzA?) anche; le scarpe non stanno sul portascarpe, perche’ ce n’e’
un paio a testa.
Morale: ci vergognamo gia’ abbastanza cosi’, non abbiamo bisogno di
assolutamente nessun oggetto, nemmeno piccolo, carino, economico, simbolico,
“solo un pensiero”… niente, neanche dolcetti (se volessimo ce ne sono di ogni
tipo, pure quelli che avete voi li).
Questo non vuol dire che il tanto sbandierato indirizzo postale (PO
BOX 5114, Kigali, Rwanda) sia inutile: cartoline, lettere, foto, biglietti sono
piu’ che benvenuti, perche’ ci fa piacere ricordare e sapere di voi, non
ricevere cose.
D'accordo? Grazie mille, davvero, della comprensione (e della posta in
arrivo!).
P.S. Non e’ cattiveria nei confronti dei due
piccoli: stanno benissimo con il tanto che hanno gia’ e si rendono
benissimo conto, a volte meglio di noi, di come vanno le cose. Cresceranno benissimo,
con una coscienza sicuramente migliore della nostra: non rendiamogliolo
difficile o confuse con stimoli contrari a quanto vivono/vedono qui.
finalmente INTERNET va! e posso leggere. Sono FELICEEEEE
RispondiEliminanonnezio